Quando ero piccolo mi è stato insegnato a controllarmi:
Non gridare, non saltare, non piangere troppo forte, non ridere troppo forte…
Quando sono cresciuto mi è stato insegnato a gestirmi:
Gestisci la rabbia, gestisci l’eccitazione, gestisci la tensione…
Così arrivato intorno ai 30 anni mi sono reso conto che controlla questo, gestisci quello… non sapevo più cosa volesse dire lasciarmi andare.
Non sapevo più cosa volesse dire esprimere un’emozione senza doverle dare una forma prestabilita.
Non sapevo nemmeno più come sentire le mie emozioni senza pregiudizi.
E non sapevo più nemmeno come ascoltarle le mie emozioni.
E quando non sai ascoltare le tue emozioni ti perdi sempre un po’.
Perché le emozioni rivelano chi siamo davvero. E cosa davvero sia importante per noi.
Ma quando le reprimiamo, controlliamo o gestiamo alteriamo il loro messaggio.
E così, poi, ci sentiamo confusi.
Ci sentiamo persi.
Sentiamo di essere al mondo per uno Scopo, ma fatichiamo a trovare quale sia.
E allora via di psicologo. E psicofarmaci.
(Io per lo meno).
E 10 anni dopo… ti ritrovi ancora al punto di partenza.
Sempre confuso.
Sempre un po’ perso.
“20 secondi di meravigliosa follia” è un progetto artistico che è nato per riprendermi le mie emozioni.
E con esse la mia vita.
Il concetto è semplice: quando un’emozione molto intensa arriva, la mente cerca di gestirla.
Ma se l’emozione è molto forte, ci sono 20-30 secondi in cui la mente non riesce ad entrare in azione.
E in quei 20 secondi, che potremmo dire di pura follia, siamo liberi di essere davvero autentici.
Di esprimerci per quelli che siamo, senza freni né inibizioni.
Così ho fatto un esperimento: ogni volta che arrivava un’emozione molto intensa correvo in studio e mi lasciavo andare.
Sfogando l’emozione sulla tela.
Senza controllo.
Senza gestione.
Senza filtri.
E sai una cosa?
È stata un’esperienza unica!
In quei 20 secondi mi sono sentito così vicino a me stesso come raramente nella mia vita.
Ho imparato cose di me che in oltre 10 anni di crescita personale non avevo nemmeno notato.
Ho scoperto i veri motivi del mio malessere.
E ho messo a fuoco ciò che davvero dà un senso alla mia vita.
E posso dire senza esagerare che lasciarmi andare alla follia delle emozioni è stata una delle esperienze più profonde della mia vita.
Un’esperienza che auguro a tutti di poter fare.
Intanto, io condivido con voi la mia esperienza, impressa per sempre su 5 tele, che puoi trovare in "20 secondi di meravigliosa follia".
Sfida l’ordinario, abbraccia l’insolito. Sempre.
Emanuele
Sono Emanuele “Renton” Fortunati, ricercatore spirituale ed esoterico: l'arte è il laboratorio dove porto avanti i miei esperimenti.
Il mio scopo è rivelare le connessioni tra il mondo spirituale e quello materiale, perché credo che l'essenza di ogni Essere Umano si nasconda proprio al confine tra questi due mondi.
Ciò che mi muove è l'idea che in ognuno di noi esista un'identità grezza, libera da condizionamenti sociali e culturali, e che se ampliamo abbastanza la conoscenza di noi stessi e della realtà che ci circonda, possiamo finalmente essere liberi di abbracciare questa nostra vera identità. La nostra essenza appunto.
E, così, essere anche liberi di vivere secondo le nostre inclinazioni e creare il nostro personale e unico percorso di vita.
Negli anni mi sono reso conto che servono 2 "passi" per trovare la propria Essenza.
Il primo passo è quello di iniziare a disobbedire: abbandonare le regole sociali e i condizionamenti che ti impediscono di vivere secondo la tua vera natura.
Il secondo passo è quello di trovare propria Identità Spirituale: è l'unico modo per poter davvero risplendere, ed essere un faro anche per gli altri intorno a Te.
Ecco: se la mia arte ruota tutta attorno a questo secondo punto, queste pagine, invece, raccontano come io personalmente vivo sia la ricerca spirituale che la disobbedienza, con l'idea che queste condivisioni possano in qualche modo tornare utili anche a Te e al tuo Percorso.
Qui puoi trovare spunti di riflessione, testi che espandono i miei progetti artistici e il dietro le quinte delle mie opere e dei miei progetti. E anche un po' (tanta) di sana disobbedienza!